Così ci racconta in una cassetta registrata Don Cornelio Bertagnolli che fu testimone oculare di ogni cosa.
… Quest’uomo (Angelo Damiola) a un certo momento della sua vita ha incontrato “Qualcuno” e nel momento in cui ha visto sgorgare dal cuore di Maria gocce profumate del suo amore, ha cambiato la sua vita.
Si è inginocchiato davanti a quel telo profumato esposto a Malè (vedi foto) sul caminetto di una casa privata e disse: “Madre Santissima ! Ti sei degnata di farmi sentire il tuo profumo; ciò significa la tua presenza reale, il tuo amore a me, peccatore come sono; io che ero qui per chiederti di farmi guarire, ora ho la certezza che Tu ci sei là. Non ho più paura di morire. Offro la mia vita per tutti quelli che non credono, specialmente per i giovani che possono ancora credere. Io credo fermissimamente che Tu ci sei là.”
Questo è stato il segno che diede inizio alla Casa della Sapienza, (questa casa) a quest’opera. Un segno di Maria.
Questa casa è nata come da un miracolo d’amore. Da un miracolo è uscito dal cuore di Maria il profumo dell’amore che toccò il cuore di Angelo dandogli la forza di offrirsi. Ma i razionalisti di oggi non vogliono sentir parlare di soprannaturale, soprattutto quando c’è il miracolo di mezzo, ecco cosa è capitato alla statuetta che ha pianto.
Però il Signore è più forte dell’uomo e questa casa è il miracolo vivente. Ecco perché deve continuare; c’è chi ha pianto, chi ha sofferto, chi ha dato tutto per questa casa.
Che nome poteva avere se non “Casa della Sapienza”?
Questa è la casa dell’amore messa a disposizione di tutti quelli che vogliono incontrare e conoscere il Signore, il Dio vivo, il Dio che vive oggi, non un Dio che ha vissuto nel passato. Questa opera viene da Dio.
Questo luogo, qui sul monte, è stato voluto e scelto non dalle persone, ma da una persona, Lui, il Signore, attraverso Sua Madre ha indotto un piccolo uomo ad essere strumento per realizzare il suo disegno.
La fondatrice Rina Baisini desidera puntualizzare come l’idea cullata con il marito Angelo di una casa per accogliere i giovani e per trasmettere loro la Parola di Dio, sia stata realizzata dopo che il marito aveva offerto la sua vita per la conversione proprio della gioventù.
II tutto risale al lontano 1972 quando passeggiando con i ragazzi della Parrocchia affidati alle loro cure i coniugi Damiola (Angelo e Rina) si recarono a fare un picnic domenicale a Sommaprada di Lozio.
Dopo avere preso posto su un grande prato, l’occhio cadde su una baita semi abbandonata con una stalla per gli animali ed un grande prato intorno decisamente incolto.
Fu una bella sorpresa per Rina, la domenica successiva, venire a sapere che il marito, senza pensarci troppo, era ritornato a trattare l’acquisto della casetta che da quel momento loro avrebbero potuto destinare come meglio preferivano.
In men che non si dica vennero sistemati i muri, gli impianti elettrici, idraulici e tutto quanto necessario per rendere la casa abitabile e così già dall’estate successiva i due generosi coniugi poterono ospitare a fare le vacanze tutti i ragazzi e le famiglie che non potevano permettersi, per varie ragioni, di trascorrere vacanze in montagna e loro gratuitamente li ospitavano a Lozio.
Angelo muore il 3 novembre 1976 e Rina, rimasta sola, non sa cosa fare della casa di Lozio e la offre alla sua Parrocchia come casa di vacanza per i ragazzi, ma questa la rifiuta, perché ha già scelto per questo scopo un’altra località.
In occasione del primo Congresso Eucaristico a Pescara, Rina incontra Don Dino Foglio (che già conosceva, perché aveva goduto della casa dei Damiola a Lozio per un ritiro con le giovani delle vocazioni) e Don Serafino Falvo e resta affascinata dalla nuova formula di preghiera e di evangelizzazione che in quel periodo questi sacerdoti iniziavano ad adottare.
Entrando nella chiesa del Santo Spirito fu colpita dallo stesso profumo che emanavano a Malè le gocce fuoruscite dal cuore di Maria quando suo marito offrì la vita, ma non solo, i giovani radunati in quella chiesa stavano cantando gli stessi canti che lenivano la sofferenza di Angelo durante la sua malattia. Il ringraziamento che a gran voce uscì dalle labbra di Rina in quel momento venne inteso da tutti e fu così che Don Dino venne a sapere che Angelo non c’era più e contemporaneamente chiese a Rina se era disposta ad accogliere a Lozio il gruppo di giovani che aderivano al Rinnovamento nello Spirito.
Dopo il consenso della Signora Damiola venne visitata la casa e in quell’occasione vennero esibiti i messaggi che in quello stesso anno, tramite Don Ottavio Michelini (messaggi di Angelo a Don Ottavio Michelini), Angelo fece avere alla moglie affinché creasse e gestisse nel Volere Divino la loro casa di Sommaprada che da quel giorno avrebbe dovuto chiamarsi “Domus Sapientiae”.
Dal 1978 al 1995 la Casa fu sempre frequentata dai giovani del Rinnovamento che poi vennero trasferiti altrove e questo era certamente nel progetto di Dio, affinché la casa della Sapienza fosse aperta a tutto il popolo di Dio e non ad un solo gruppo. Per questo vengono tenuti ancora oggi ritiri spirituali per giovani, anziani, famiglie, bambini e per tutti coloro che sentono il desiderio di incontrare il Signore.
Dal 3 dicembre 1992 (con statuto registrato a Milano in data 3.12.1992 al n° 19462 s 18 degli atti pubblici) è nata la Fondazione “Casa della Sapienza” di Angelo Damiola e Caterina Baisini che veniva gestita ancora oggi dalla “Rina di Lozio” che, dopo avere consumato la sua esistenza, le sue sostanze e le sue forze per questa opera voluta dal cielo; e che sia “al di là” delle cose di questo mondo ne sono una prova evidente i ricorrenti segni “particolari” che si verificano in preghiera.
La sua riconoscenza è grande per tutti quelli che l’hanno accompagnata ed aiutata nel mantenere fede al progetto di Dio; è doveroso citare quelli che sono già stati chiamati e saliti al Padre: Monsignor Ottavio Michelini, Don Cornelio Bertagnolli, Monsignor Enrico Galbiati, Padre Grasso, Maria Teresa Crovetto, Don Angelo Bena, Mons. Dino Foglio; mentre per i relatori attuali la sua gratitudine non è inferiore e spera che la collaborazione che continuano ad offrire a Rina possa durare a lungo nel tempo con piena soddisfazione di tutti. La gestione è a carattere familiare e si regge sul volontariato.
L’opera nasce dopo che, con mio marito Angelo, frequentavo da 3 anni un gruppo di preghiera alla ricerca di Dio. Uomo impegnatissimo nel lavoro, nella produzione, il tutto finalizzato al guadagno, mio marito scopre un giorno d’avere una malattia che non perdona.
Per le vie note solo a Dio, occasionalmente il 10 Agosto 1976, giungemmo in una villettina di Malè (provincia di Trento), dove avevamo sentito dire esserci una Madonna Miracolosa. Noi pensavamo che la sua guarigione si sarebbe avverata solo con un miracolo.
Sul caminetto della casa, un telo dipinto a mano riproduceva una giovane e bella Madonna che noi, presenti in cinque, iniziammo a pregare con un rosario. Improvvisamente, tra lo stupore di noi tutti, gocce di rugiada profumatissima scesero dal cuore di Maria cadendo fino a terra ininterrottamente.
Di fronte a questo “grande segno” Angelo cadde in ginocchio esclamando:
“Madre Santissima! Ti sei degnata di farmi sentire il profumo, il che significa la tua presenza reale ed il tuo amore per me che sono peccatore; ero venuto per chiederti di guarirmi, ma ora che ho la certezza che Tu ci sei, io offro la mia vita per tutti coloro che non credono, soprattutto per i giovani“.
Angelo non guarì, mi lasciò dopo pochi mesi, ma mi fece sapere tramite Don Ottavio Michelini (Don Ottavio Michelini è stato cameriere segreto di sua Santita Papa Paolo VI) che era suo desiderio che io destinassi questa nostra casa a tutto il popolo di Dio, suggerendomi il nome “Domus Sapientiae” e soprattutto raccomandandomi che non doveva essere a scopo di lucro.
Io ho solo obbedito! A conferma di questo mio racconto, Don Cornelio ebbe a dire quanto segue in una delle sue ultime catechesi:
“Voi già conoscete come è nato Lozio, quindi è bene che sappiate che il profumo che ha sentito Angelo, è lo stesso profumo che in occasione di una mia visita, fatta in precedenza a Malè, ho visto scendere dal profondo della tela dipinta ad olio, tenuta con due sassi di tufo sopra un caminetto, in casa della Signora Laura che mi aveva invitato a pranzo. Angelo ha visto, ha creduto, ha cambiato la vita; dal Cuore profumato di Maria è nata la Casa della Sapienza. Allora io vi dico ciò che ho detto anche a Rina: “Guarda Rina che questa non è opera tua, è opera solo di Dio. Dio ha adoperato te, piccola creatura, povera creatura.
Gesù, un giorno, non esitò a chiedere in prestito, ad un povero bambino, i due pani che gli sarebbero bastati solo per la merenda, per sfamare quella folla enorme; ma quel bambino, generosamente, senza pensarci li ha messi a disposizione di Gesù.
Hai visto Rina che cosa ha fatto il Signore con due panini? Avete visto cosa ha fatto Gesù con quel bambino? Perciò, carissimi, tenete conto che, essendo questa opera di Dio, è del Signore, che ha voluto questa Casa a Sua disposizione. E’ il Signore che vuole continuare a portarla avanti; è un dono del Signore. Dunque, ho scongiurato Rina, e penso di non avere sbagliato a dirle queste cose, di non rifiutare mai qualsiasi fratello o sorella perchè qui si viene chiamati dal Signore.
Lei, Rina, ancora oggi è solo l’amministratrice del Buon Dio. Il Signore l’ha voluta a cooperare per questa Sua opera; quindi, cari fratelli e sorelle, dico a voi e voi ditele pure agli altri queste cose, perchè io sto passando ed anche Rina passerà, ma questa è un’opera che resterà; destinata a fare un bene Immenso ed incredibile. Ora voi vedete una povera creatura davanti a voi, ma guardate quanti miracoli autentici, invisibili forse agli uomini, ma non a Dio.
Allora, Signore, ti ringrazio questa sera per avermi ospitato nella Tua Casa, che ognuno di noi può chiamare “la mia casa”. Quando voi ritornerete qui potrete dire “vado a Lozio, a casa mia”: ed è molto più vero di quando adesso voi, partendo da qui direte: “torno a casa mia… Questa Casa, quindi, è veramente aperta a tutti coloro che desiderano conoscere l’ Amore di Dio, fine unico e vero della vita dell’uomo, ed “abitare la Sua casa“.
Da venerdì 10 a domenica 12 giugno
KALLY KALAMBAY MUSANGO
"“Venga il tuo Regno, sia fatta la tua Volontà come in cielo così in terra.” (Mt 6,10)"
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